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The Jasad Heir: 🐦‍🔥🕌 vol.1

  • Immagine del redattore: lettriciinsolenti
    lettriciinsolenti
  • 23 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

#TheJasadHeir è un fantasy ruvido e intriso di tensione, perfetto per chi cerca una storia dove la magia proibita brucia sotto la cenere di regni in guerra⚔️. Un racconto di identità spezzate, v3ndetta e scelte che lasciano il segno, dove i protagonisti portano addosso le cicatrici della sopravvivenza.

Al centro, una danza letale tra due eredi destinati a d2struggersi, in un mondo sp1etato in cui tutti hanno qualcosa da perdere e nessuno è davvero innocente.


Dieci anni fa, il regno di Jasad è stato ann1entato. La magia bandita, la famiglia reale sterm1nata. O almeno, così si crede. In realtà Essiya, oggi 𝐒𝐲𝐥𝐯𝐢𝐚, è sopravvissuta. Vive nascosta sotto falso nome, con manette ai polsi che soffocano i suoi poteri fin da bambina. Ma le catene peggiori sono i ricordi, l’infanzia spezzata⛓️‍💥 dalla crudeltà di Hanim e l’impossibilità di essere se stessa.


Sylvia non è un’eroina perfetta. È 𝙘𝙞𝙣𝙞𝙘𝙖, 𝙖𝙧𝙧𝙖𝙗𝙗𝙞𝙖𝙩𝙖, 𝙙𝙚𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙖𝙩𝙖 𝙖 𝙨𝙤𝙥𝙧𝙖𝙫𝙫𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚. Ed è proprio questo a renderla autentica.


A Mahair ha trovato una vita modesta e sicura. Finché non compie un gesto di pietà verso un Jasadi braccato e ucc1so. Non sa di essere osservata. Non sa che a guardarla ci sono gli occhi glaciali di 𝐀𝐫𝐢𝐧 𝐝𝐢 𝐍𝐢𝐳𝐚𝐡𝐥, figlio del conquistatore, comandante dell’esercito che ha distrutto Jasad. Il suo peggior nemico.


Arin la sente pronunciare una preghiera omaliana. Sospetta. Intuisce in lei qualcosa di pericoloso. E decide di tenerla vicina, sotto controllo. Le propone un patto velenoso🤝🏻: diventare la sua campionessa nell’Alcalah, una brutale competizione in tre prove, in cambio della libertà. Sylvia non può rifiutare. Non senza rischiare tutto.


Tra loro, inizialmente, c’è solo odio. Si studiano come predatori pronti a colpire, con sguardi di fuoco e parole di ghiaccio. Ma la vicinanza forza le crepe, la tensione cambia forma. E quando si riconoscono nei reciproci dolori, l’odio non basta più a tenerli al sicuro.


l’autrice ha intessuto un racconto che brucia🔥 sotto la pelle, graffia l’anima e non chiede scusa per la potenza delle emozioni che regala.


L’ho letto con il batticuore e le lacrime agli occhi, e quando, 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐞, Arin e Sylvia si avvicinano, ho urlato tutta la tensione accumulata.


Ma se amate gli slow burn che fanno soffrire con gusto, allora accomodatevi! E scleriamo insieme in attesa del secondo volume.

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