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La grande sete 🌊🌋

Immagine del redattore: lettriciinsolentilettriciinsolenti

Autrice: Erica Cassano

Edito: Garzanti

𝑳𝒂 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒆𝒓𝒂 𝒍𝒂 𝑪𝒂𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝒄𝒒𝒖𝒂. 𝑬𝒓𝒂𝒗𝒂𝒎𝒐 𝒈𝒍𝒊 𝒖𝒏𝒊𝒄𝒊, 𝒊𝒏 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒒𝒖𝒂𝒓𝒕𝒊𝒆𝒓𝒆, 𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒊𝒏 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒊𝒕𝒕à, 𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒎𝒐𝒓𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒆𝒕𝒆

Napoli, 1943. Un’estate di fuoco e disperazione. I tedeschi, in ritirata, fanno saltare l’acquedotto del Serino e la città si ritrova senz’acqua. È l’inizio della Grande Sete. Le persone vagano per le strade con bottiglie vuote, cercano di dissalare l’acqua del mare, litigano, uccidono, muoiono. La sabbia della spiaggia di Chiaia si impregna di sudore e sangue, mentre il cielo è squarciato dal rumore degli spari.


E in tutto questo caos, c’è una casa che, miracolosamente, ha ancora l’acqua. È la casa di Anna, la protagonista, e della sua famiglia. Un segreto da custodire con la vita. Perché in una città che muore di sete, avere 𝒍’𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂 è 𝒖𝒏 𝒑𝒓𝒊𝒗𝒊𝒍𝒆𝒈𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒐𝒕𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒂𝒓𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐.

Cassano ci regala un romanzo che non è solo un ritratto della Napoli occupata, ma un viaggio nelle pieghe più oscure della disperazione umana. L’acqua, simbolo di vita e sopravvivenza, diventa una merce di scambio, un’arma, una condanna. Il romanzo è permeato da un senso di claustrofobia e urgenza: la guerra non è solo una questione di bombe e soldati, ma di scelte impossibili, di sopravvivenza a ogni costo.

La scrittura è intensa, asciutta, a tratti quasi cruda. Cassano non edulcora nulla: senti la sabbia nelle scarpe, il caldo soffocante, la paura di essere scoperti. Napoli è una città viva, raccontata con amore e precisione, ma è anche una città ferita, devastata dalla guerra e dall’occupazione. Le Quattro Giornate di Napoli, la resistenza spontanea del popolo, il coraggio degli scugnizzi diventano lo sfondo di una storia che mescola realtà storica e finzione con una potenza straordinaria.

I personaggi sono costruiti con una profondità incredibile: Anna, con la sua innocenza spezzata; sua madre, schiacciata dal senso di colpa e dalla paura; Felicita, fragile e forte allo stesso tempo; e poi gli uomini che popolano questo inferno, tra oppressori e oppressi, tra chi cerca di sopravvivere e chi è disposto a tutto pur di avere un sorso d’acqua.

💭 𝙐𝙣𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝙜𝙪𝙚𝙧𝙧𝙖, 𝙙𝙞 𝙛𝙖𝙢𝙚, 𝙙𝙞 𝙨𝙚𝙩𝙚. 𝙈𝙖 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙧𝙚𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙚 𝙙𝙞 𝙨𝙥𝙚𝙧𝙖𝙣𝙯𝙖.

Conoscevate questo pezzo di storia napoletana? Vi piacciono i romanzi che raccontano la guerra attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta?

Ringrazio Garzanti per la copia omaggio💓

📖 𝐿𝑒𝑔𝑔𝑒𝑡𝑒𝑙𝑜. 𝑉𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟à 𝑎𝑑𝑑𝑜𝑠𝑠𝑜

 
 
 

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