Fiori per Algernon 🐀
- lettriciinsolenti
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min

Autore: Daniel Keyes
Edito: Nord
Voto: ♾️
Ho iniziato questo libro sapendo che non sarebbe stata una lettura qualunque. Sapevo che sarebbe stato un viaggio più silenzioso, più profondo, più maturo. Ma non ero pronta a voltare l’ultima pagina… e sentire il bisogno di tornare indietro e ricominciare da capo.
Non sono degna di trovare parole all’altezza di ciò che questo romanzo mi ha fatto provare. Non so davvero spiegare quanto mi senta cambiata, pagina dopo pagina, così come cambia la scrittura, così come cambia Charlie. Ma ci provo. Perché questo libro merita voce.
#FioriPerAlgernon per me non è stata una lettura.
È stata una 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆. Un pugno dolce e crudele insieme. Uno di quei libri che ti costringono a guardare l’umanità negli occhi e a chiederti cosa significhi davvero 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆.
Charlie Gordon ha un’intelligenza molto bassa. Vive ai margini, lavora in una panetteria 🍞, viene deriso senza comprenderne il motivo. Il suo sogno è disarmante nella sua purezza: diventare 𝙥𝙞ù 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙩𝙚🧠. Non per ambizione. Ma per essere accettato. Per essere amato. Per essere… normale.
Quando gli propongono un intervento sperimentale, già testato su un topo da laboratorio, Algernon 🐭, Charlie accetta senza esitazione. E da lì inizia la metamorfosi.
Attraverso i suoi report 📓 vediamo la mente spalancarsi come una finestra sul mondo. Ma insieme alla luce arrivano le ombre: la consapevolezza del dolore, il peso dei ricordi, la crudeltà degli altri. Algernon diventa il suo specchio. Il suo destino. Una creatura fragile e luminosa.
Charlie è una ferita aperta❤️🩹.
All’inizio lo guardi con una tenerezza istintiva, con quel bisogno quasi fisico di proteggerlo. È ingenuo, vulnerabile, indifeso. E il mondo gli fa male senza pietà.
Poi arriva l’ascesa. Il miracolo. L’intelligenza.
Ma questo libro non ti regala trionfi facili. Più Charlie comprende, più il mondo si frantuma: le risate non erano amicizia ma scherno, gli affetti non erano affetti ma abuso. I ricordi sepolti tornano a galla. I traumi riaffiorano 🩹. La conoscenza lo illumina… e lo divora.
E tu lettore, crolli.
Per Algernon.
Per il Charlie bambino, che voleva solo essere voluto.
Per l’uomo che capisce tutto… proprio mentre tutto gli scivola dalle mani⏳.
Questo libro parla di mente, di anima, di dignità.
Parla di disabilità, di amore, di memoria.
Ti fa arrabbiare. Ti spezza. Ti svuota. Ti riempie.
E quel finale, mi ha lasciata in silenzio. Con il cuore a pezzi💔 e una domanda fissa addosso:
Quanto vale una persona?
Questo non è un libro da leggere.
È un libro da vivere.
Da lasciare sottopelle.
Da tatuare nell’anima.
Fatevi un regalo. Leggetelo.
Ne uscirete diversi.
Un ringraziamento speciale alla Nord per questa edizione curata con una delicatezza rara, capace di rispecchiare perfettamente l’anima di questo romanzo (capirete il senso del labirinto 🌀).
𝐄 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐨 𝐚 𝐯𝐨𝐢:
🧠 L’intelligenza rende davvero più felici… o più soli?
🫂 E quanto pesa, per voi, sentirsi accettati?




