Il Fondatore 🐺🏛️
- lettriciinsolenti
- 20 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Tutti conosciamo la leggenda: la lupa, la culla, il sangue reale. Ma 𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂 è ciò 𝒄𝒉𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒊 𝒔𝒊 𝒔𝒑𝒆𝒈𝒏𝒐𝒏𝒐.
Ne Il fondatore, #GalateaVaglio restituisce 𝓿𝓲𝓽𝓪 a ciò che era 𝓶𝓲𝓽𝓸.
Romolo e Remo non sono solo nomi: sono neonati condannati a morire, figli di una madre violentata e poi sepolta viva, salvati da un pastore, allattati da una lupa. Ma questa non è una favola. È una verità ruvida, tagliente.
Rea Silvia non è solo la madre dei fondatori: è il primo sacrificio sul quale si costruisce Roma. E Faustulus, che dovrebbe uccidere i bambini, li salva. Così comincia tutto.
🌿 La Dea è presenza viva, sussurra tra le fronde, guida e protegge.
👑 Amulius è il tiranno, accecato dalla sete di potere, pronto a rubare un regno, un’eredità, una storia.
⚔️ E nel frattempo, la città che diventerà Roma… è ancora un sogno. O un’ombra.
Il romanzo intreccia 𝓶𝓲𝓽𝓸, 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪, 𝓹𝓪𝓽𝓻𝓲𝓪.
Non c’è un attimo di pace: ogni scena è vibrante, viva, con donne forti, bambini indifesi, riti ancestrali e la sensazione che, in fondo, Roma non sia nata dal nulla, ma da un dolore, da un’ingiustizia, da una madre sepolta troppo presto.
✍🏻 L’autrice scrive con un tocco colto ma empatico. Si sente la storica, certo. Ma si sente anche la donna, la madre, la cittadina che guarda indietro per capire cosa siamo diventati.
#IlFondatore è per chi vuole 𝓼𝓮𝓷𝓽𝓲𝓻𝓮 la Storia. Non studiarla.
Per chi crede che il mito sia una cicatrice che brucia ancora.
Per chi sa che le città non si fondano coi mattoni, ma col sangue. E con l’amore.
Ringrazio Michela e Giunti per questa splendida lettura! 💙
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